La realizzazione di app per dispositivi mobili è un'impresa stimolante e molto interessante nell'odierno panorama dello sviluppo software. Si pubblica un'applicazione utile e/o divertente che sarà subito disponibile a chiunque, ovunque, su un dispositivo realmente portatile.

Queste applicazioni, a differenza di quelle web, possono sfruttare tutte le potenti caratteristiche offerte dai moderni smartphone e tablet. Sono possibili nuovi tipi di interazione con l'utente e il "mondo" circostante, in modi più coinvolgenti di quanto si possa avere con un computer da tavolo. Si reinventano i modi con cui comunicare informazioni ed emozioni.

Personalmente, ho impiegato un pò di tempo prima di decidere e buttarmi anch'io nell'agone delle app.

Ricordo, anni fa, quando in un "bacaro" veneziano, ad un tavolo a fianco al mio, l'autrice di un popolare libro su ristoranti e osterie di Venezia condivideva con suoi ospiti la soddisfazione di pubblicare un'App per iPhone basata sul contenuto del proprio libro.

La mia curiosità crebbe negli anni seguenti, alla fine decisi: perché non provare ad approfondire le mie conoscenze su quest'area dello sviluppo software? Pensai ad un'app con cui iniziare. Doveva essere qualcosa di semplice, ma possibilmente rilassante per il futuro utilizzatore. Oggi viviamo in un mondo che grida e corre vorticosamente. Così, perché, per un momento, non ci si può fermare, osservando e guidando, mente sgombra, qualcosa che scivola sullo schermo e rimbalza alle estremità del nostro dispositivo, senza ulteriori obiettivi se non quelli dettati dalla nostra fantasia?

"Mmm...", pensai. "particelle rilassanti...", le chiamerò Rilassicelle.

L'attività necessaria per realizzare Rilassicelle è molto interessante, impegnativa ma divertente.

Chi prova Rilassicelle, potrebbe pensare che sia un'app molto semplice ma per realizzarla ho dovuto investigare vari aspetti della programmazione iOS.

Eccone alcuni...

Ora è il momento del varo, in bocca al lupo, Rilassicelle.

E in bocca al lupo, giandisa.IT, ma questa è un'altra storia...

Gianni

L'app Rilassicelle »